E quando emerge da uno studio, pubblicato su" Brain and Behavior" condotto dagli psicologi Arthur e Elain Aron della Stony Brook University.
Lo studio si basa sul concetto, ipotizzato in precedenti studi, di sensibilità dell’elaborazione sensoriale (SPS): secondo i ricercatori è possibile distinguere persone altamente sensibili (HSP) – che tendono ad elaborare più a fondo le informazioni, ad essere più reattivi agli stimoli positivi e negativi e a mostrare una maggiore consapevolezza agli stimoli sottili – e persone che rispondono agli stimoli ambientali, sociali ed emotivi in maniera meno intensa.
Il nuovo studio si e avvalso della risonanza magnetica funzionale ( FMRI) per mostrare nella concretezza fisiologica che il cervello delle persone altamente sensibili risponde in maniera più intensa alle immagini emozionali, sul piano dell'attivazione cerebrale.
Sono state analizzate con FMRI le scansioni cerebrali di 18 individui sposati, alcuni con elevati SPS e altri con SPS bassa, effettuate mentre guardavano foto di persone sorridenti e tristi. Un gruppo di queste foto includeva volti di estranei mentre l'altro comprendeva le foto dei rispettivi coniugi.
" Abbiamo scoperto che nelle persone altamente sensibili le aree del cervello coinvolte nella consapevolezza e nell'emozione, in particolare quelle associate con i sentimenti empatici, mostravano un flusso del sangue sostanzialmente maggiore in aree cerebrali rilevanti rispetto a quanto osservato nelle persone caratterizzate da una bassa sensibilità”, ha spiegato Arthur Aron, coautore dello studio. Soprattutto mentre guardavano le immagini dei loro partner felici, l’attività cerebrale degli HSP era particolarmente elevata; anche a distanza di un anno, analizzando nuove scansioni ottenute con le stesse modalità, i risultati sono stati gli stessi: le aree del cervello che indicano una maggiore attività sono quelle che comprendono sezioni note come “sistema di neuroni-specchio”, ovvero aree fortemente associate con quelle della risposta empatica, la consapevolezza, l’elaborazione delle informazioni sensoriali e la pianificazione delle azioni.
“Questa – ha commentato Arthur Aron – è la prova fisica all’interno del cervello che gli individui altamente sensibili rispondono in modo particolarmente deciso alle situazioni sociali che scatenano emozioni”.
FonteScience Daily